Cisterne a Matera: quali sono e perché visitarle

Dalle viscere di Piazza Vittorio Veneto alle cantine nei Sassi, il centro storico di Matera è ricco di antiche cisterne oggi diventate attrazioni turistiche o raffinate strutture ricettive dove vivere un’esperienza unica durante la vostra vacanza a Matera. Questi grandi serbatoi facevano parte dell’importante sistema di raccolta delle acque che, nel 1993, valse a Matera l’inserimento nella lista dell’UNESCO come luogo patrimonio dell’umanità.

Non solo il centro storico è ricco di tali costruzioni ingegnose: nel Parco della Murgia Materana, ad esempio, sono ancora presenti e visibili cisterne e abbeveratoi utilizzati per la raccolta, la conservazione e distribuzione dell’acqua (uno dei problemi più gravosi che in passato riguardavano il nostro territorio)

Antiche cisterne a Matera

In questo articolo vi parlo delle cisterne a Matera e nella Murgia da visitare o in cui alloggiare per aggiungere un’ulteriore esperienza al vostro soggiorno in città.

Palombaro Lungo

Il vostro viaggio alla scoperta delle cisterne di Matera non può che partire da uno dei luoghi più affascinanti della città: il Palombaro Lungo di Matera. Si tratta di una cisterna sotterranea costruita per conservare l’acqua piovana che veniva raccolta dalle case vicine e utilizzata per l’irrigazione e l’uso domestico. Fu realizzata in diverse fasi a partire dal XVI secolo e le sue dimensioni le consentivano di raccogliere fino a 5 milioni di litri d’acqua. Volete saperne di più, vero? Allora date un’occhiata all’articolo dedicato al Palombaro Lungo con tutte le info utili per visitarlo 🙂

Palombaro Lungo di Matera: panoramica dall'ingresso
Palombaro Lungo di Matera: panoramica dall’ingresso

 

Palombaro del Purgatorio Vecchio

Situato all’interno del complesso “La Raccolta delle Acque”, vero e proprio museo dedicato all’antico sistema di raccolta delle acque, il palombaro del Purgatorio Vecchio è una maxi cisterna profonda oltre 15 metri, con una superficie di oltre 120 metri quadrati, che in passato arrivava a contenere fino a 1.5 milioni di litri d’acqua. Il palombaro consentiva alla popolazione dei Sassi di avere una riserva pubblica di acqua per fronteggiare lunghi periodi di siccità. Questa cisterna è visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 16: per prenotare una visita cliccate qui.

Uno scorcio del Palombaro del Purgatorio Vecchio
Uno scorcio del Palombaro del Purgatorio Vecchio

 

Cisterna a Campana di Raccolta delle Acque

Situata anch’essa all’interno del complesso “La Raccolta delle Acque” e visitabile negli stessi giorni e orari del Palombaro del Purgatorio Vecchio, questa cisterna a campana è profonda 6 metri e larga 4,5 metri; è così chiamata per via della sua conformazione e si caratterizza per un doppio livello, il più profondo dei quali serviva a raccogliere le impurità presenti nell’acqua.

Cisterna a campana del complesso La Raccolta delle Acque
Cisterna a campana del complesso La Raccolta delle Acque

 

Casa Cisterna

Si tratta di un’antica casa nel Sasso Caveoso formata da tre ambienti: un antico mulino, una casa grotta e una cisterna per la raccolta delle acque piovane caratterizzata da una pila in pietra e una serie di anfore in terracotta che precedono un canale e la bocca della cisterna stessa. Anch’essa è stata resa impermeabile grazie all’utilizzo del cocciopesto, un particolare intonaco rossastro prodotto da frammenti di tegole e terrecotte frantumati e legati da malta di calce. È possibile prenotare una visita alla Casa Cisterna sul sito ufficiale della struttura.

Cisterna sotterranea di Palazzo Lanfranchi

Situata proprio sotto Palazzo Lanfranchi e realizzata per consentire l’approvvigionamento d’acqua alla comunità che viveva nel seminario diocesano, questa grande cisterna è di solito visitabile durante giornate speciali quali le Giornate FAI di autunno o primavera: per godervi lo spettacolo di questo luogo sotterraneo, potete visionare il video realizzato dal Museo Nazionale di Matera in cui viene mostrata proprio la cisterna (dal minuto 4’32” al minuto 6’36”), con la spiegazione di Imma Di Cuia, guida turistica professionista di Matera.

Cisterne del MOOM

Il MOOM è il Museo dell’Olio d’Oliva di Matera ed è ospitato in un antico frantoio ipogeo del 1500, nel Sasso Caveoso. Al suo interno si possono ammirare nove grandi cisterne rettangolari scavate nella parte più bassa della struttura e rinvenute durante i lavori di restauro svolti prima della sua istituzione: in realtà si tratta di vasche di affioramento, tutte comunicanti tra loro, nelle quali veniva versata la miscela di acqua e olio proveniente dalla pressione della pasta di olive. Per prenotare una visita al MOOM, cliccate qui.

Cisterne nel Parco Murgia

Solitamente situate nei pressi di jazzi e masserie (su cos’è uno jazzo, vi rinvio a questo approfondimento di Wikipedia), le antiche cisterne nel Parco Murgia consentivano a pastori e agricoltori di disporre di acqua grazie a diversi sistemi di raccolta, a rete o isolati. Una delle cisterne in cui ci si imbatte di solito durante una visita o una passeggiata nel Parco della Murgia Materana è la grande cisterna a tetto nei pressi dello jazzo Gattini, proprio all’inizio della strada che porta al Belvedere: si tratta di uno scavo coperto da volta a botte. Considerate, comunque, che le cisterne presenti nel Parco sono numerose: una decina sono di tipo a tetto, altre sono a imbuto. Alcune di esse sono suggestive e ideali per alcuni scatti da pubblicare sui vostri account social 🙂

Cisterna a tetto nei pressi dello jazzo Gattini
Cisterna a tetto nei pressi dello jazzo Gattini

 

Se volete approfondire la conoscenza delle cisterne nel Parco Murgia, vi consiglio di dare un’occhiata alla sezione a loro dedicata sul sito ufficiale dell’Ente Parco. Pensate che una di queste antiche cisterne è stata completamente recuperata e rimessa in funzione qualche anno fa, come mostrato nel servizio dell’emittente televisiva TRM:

Hotel, B&B, Case Vacanze a Matera con cisterne all’interno

Cosa potrebbe esserci di più affascinante che passare qualche notte in un’antica cisterna riadattata a stanza di albergo? Bene, a Matera questo è possibile: sono diverse, infatti, le strutture ricettive che un tempo erano case nei Sassi con cisterna e che oggi offrono la possibilità di alloggiare in una di queste stanze cisterne o di passare momenti di relax unici in percorsi benessere all’interno di vecchie cisterne.

Fra le strutture ricettive con cisterna al loro interno, segnalo:

  • Casa Vacanze La Cisterna, in Via Tommaso Stigliani: come potete capire dal nome, questa struttura offre ospitalità all’interno di una camera ricavata in un’antica cisterna;
  • Corte San Pietro, albergo nel Sasso Caveoso: al suo interno, durante I lavori di ristrutturazione, sono state rinvenute otto cisterne risalenti al 1200, che oggi formano un circuito dedicato all’arte, con l’esposizione di opere di artisti diversi;
  • Stone Rooms, nel Sasso Caveoso: questo affittacamere offre una camera ricavata in una vecchia cisterna;
  • La Locanda di San Martino, hotel con terme nel Sasso Barisano: questa struttura ospita un centro benessere che riproduce un sito rituale consacrato al mito della Medusa e caratterizzato da cunicoli e cisterne.

Se conoscete altre strutture del genere, vi prego di segnalarmele perché sono davvero tante e qualcuna potrei essermela persa: sarò felice di inserirle in questo articolo 🙂

Alla scoperta delle antiche cisterne a Matera e nella Murgia

La scoperta delle cisterne materane può di sicuro risultare un’esperienza affascinante poiché ognuna di esse ha una storia secolare ed è il frutto dell’ingegnoso modo di sopperire alla scarsità di una risorsa preziosa come l’acqua nel nostro territorio. Come avete avuto modo di leggere, sono diverse le cisterne da visitare in città, così come sono diverse le strutture ricettive (hotel, B&B, case vacanza) che ospitano antiche cisterne riadattate a stanze o terme, quindi non vi resta altro che programmare il vostro soggiorno a Matera e inserire il percorso delle cisterne fra le cose da vedere.

Sperando di aver stimolato la vostra curiosità, vi saluto con il mio usuale “Stat’v bbun!” 🙂

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